Azitromicina nella COVID-19
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Argomento: Medicina Clinica





Uno studio in aperto, su pazienti ambulatoriali suggerisce che  l'azitromicina non riduce i ricoveri nei pazienti nei pazienti con COVID-19, ma ci possono essere delle limitazione dovute al disegno del trial.



La terapia della COVID-19 nei pazienti che non necessitano di ricovero è limitata al trattamento sintomatico dei sintomi (paracetamolo e/o FANS per la febbre e le mialgie, mucolitici per la tosse) oltre al monitoraggio clinico e della saturimetria.

L'azitromicina è un macrolide che ha anche proprietà antivirali e antinfiammatorie ed è stata proposta per i pazienti ambulatoriali a rischio di complicanze.
Per valutare l'efficacia di questa strategia è stato effettuato uno studio randomizzato in aperto nel territorio nel regno Unito denominato PRINCIPIO.
Sono stati reclutati soggetti di età >/= 65 anni oppure di età >/= 50 anni con comorbilità con sospetta COVID-19 che non necessitavano di ricovero. Dopo randomizzazione sono stati trattati con azitromicina (500 mg al giorno per 3 giorni) e terapia standard.
Gli end-point primari erano rappresentati dal ricovero o dal decesso entro 28 giorni.
Il trial è stato interrotto anticipatamente quando 540 soggetti erano stati randomizzati al gruppo azitromicina e 875 al gruppo terapia standard.
Dei 1388 pazienti arruolati 1233 sono stati sottoposti a un tampone molecolare e un risultato positivo si 434.
Si è evidenziato che non vi era differenza statisticamente significativa per quanto riguarda i ricoveri tra il gruppo trattato con azitromicina e quello trattato con sola terapia standard: venne ricoverato il 3% dei pazienti del gruppo azitromicina e il 3% del gruppo usual care.
Non si è registrato nessun decesso in i gruppi. Anche gli esiti di sicurezza erano simili in entrambi i gruppi.

Gli autori concludono che questi risultati non giustificano l'uso routinario dell'azitromicina per ridurre il rischio di ricovero nei pazienti ambulatoriali.

Va detto che lo studio era in aperto e che solo il 31% dei pazienti era in realtà da COVID-19. Quest'ultimo punto dipende dal disegno dello studio dato che per essere arruolati non era necessario un tampone positivo (in UK il risultato del tampone spesso non era rapidamente disponibile) e rappresenta senza dubbio una limitazione del trial anche se l'analisi dei dati nel sottogruppo di pazienti positivi al tampone conferma i risultati dello studio in toto.

Renato Rossi

Bibliografia

1. PRINCIPIO Gruppo collaborativo di prova. Azitromicina per il trattamento comunitario del sospetto COVID-19 in persone ad avverso rischio di un decorso clinico nel Regno Unito (PRICIPLE): uno studio su piattaforma adattiva randomizzato, controllato, in aperto. Lancet 2021 4 marzo







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