Una pillola per la COVID-19?
Data:
Argomento: Medicina Clinica





Secondo dati preliminari, (al momento della recensione, n.d.r.) il molnupiravir dimezzerebbe il rischio di ricoveri e decessi nei pazienti con COVID-19 lieve/moderata.


Il molnupiravir, appartenente alla classe degli analoghi dei ribonucloesidici, è un farmaco antivirale sviluppato inizialmente per il trattamento dell'influenza. Il suo meccanismo d'azione si esplica tramite l'induzione di errori di copiatura durante la replicazione dei virus a RNA.

La sua efficacia contro la COVID-19 è stata testata in uno studio di fase III denominato MOVe-OUT. Sono stati reclutati pazienti non ospedalizzati affetti da COVID-19 lieve/moderata a rischio di evoluzione. Lo studio doveva valutare l'efficacia del farmaco (somministrato 2 volte al giorno per 5 giorni) nel ridurre il rischio di ricovero e di morte. Era previsto un arruolamento di 1550 pazienti ma è stato interrotto anticipatamente dal comitato etico per l' evidente superiorità del farmaco rispetto al placebo.
Infatti l'analisi ad interim ha dimostrato che erano andati incontro all'endpoint primario 28 su 385 (7,3%) pazienti trattati contro 53 su 377 del gruppo placebo (14,1%).

Questo risultato era statisticamente significativo: p = 0.0012.

Al 29° giorno erano deceduti 8 pazienti del gruppo placebo mentre nel gruppo trattato non si è registrato nessun decesso.
L'efficacia riguarda tutte le varianti del coronavirus, compresa la delta.

La ditta produttrice [1] nell'anticipare i risultati dello studio, comunica di aver già chiesto l'autorizzazione di emergenza alla FDA per la commercializzazione del farmaco.

Lo studio non è stato ancora pubblicato e sottoposto a peer review, tuttavia i dati sembrano molto promettenti, anche se dovranno essere confermati da studi futuri. Per cui l'entusiasmo dimostrato dai mass-media è giustificato ma una certa cautela è opportuna in attesa di sviluppi futuri. Non sarebbe la prima volta che risultati promettenti non vengono confermati da studi successivi.

Detto questo l'efficacia del farmaco sembra molto elevata: per evitare un ricovero o un decesso è sufficiente trattare per 5 giorni circa 14 pazienti.
Il futuro potrebbe prevedere l'uso del molnupravir in associazione ad altri antivirali come si usa per il trattamento di altre patologie come l'epatite virale e l'AIDS.
Rimane da stabilire l'efficacia del farmaco nei pazienti ricoverati per forme più gravi di malattia.


Renato Rossi


Bibliografia

1. https://www.merck.com/news/merck-and-ridgebacks-investigational-oral-antiviral-molnupiravir-reduced-the-risk-of-hospitalization-or-death-by-approximately-50-percent-compared-to-placebo-for-patients-with-mild-or-moderat/







Questo Articolo proviene da Scienza e Professione - (Daniele Zamperini Medico)
http://www.scienzaeprofessione.it

L'URL per questa storia è:
http://www.scienzaeprofessione.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2267