Contrasto genitoriale sulla vaccinazione del figlio minore. Che fare?
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario




I genitori talvolta non sono d’accordo sull’ opportunita’ di vaccinare il figlio minore, soprattutto verso il Covid. Il genitore no-vax rifiuta il suo consenso e mette in atto strategie diverse (talora perfino intimidatorie) verso i medici per impedirme l’ esecuzione. Come deve regolarsi il medico, spesso coinvolto nella disputa genitoriale?




Premesse:
La vaccinazione anti – Covid è stata estesa anche ai minori di 18 anni, in via non obbligatoria ma fortemente raccomandata.
La decisione di effettuare la vaccinazione deve essere presa in via generale da entrambi i genitori, poiché trattandosi di una questione inerente la salute del minore, non può essere presa autonomamente da quest'ultimo, né da un genitore solo. 
Tale principio vale sia per i genitori coniugati che per quelli separati e divorziati. Nel caso di minori in affidamento la decisione e’ a carico del tutore.
Va tenuto conto, come piu’ volte sottolineato, che la vaccinazione, oltre a proteggere la salute del minore, riveste anche un interesse sociale di protezione per tutta la comunita’.

Purtroppo in questo periodo si è assistito ad episodi di contrasto tra genitori e figli, com manifestazioni anche eclatanti: minacce, aggressioni, diffide legali ecc.
Quali sono gli indirizzi comportamentali in queste situazioni? Quali sono le indicazioni da parte (almeno finora) degli organi giurisdizionali?

I Tribunali sono stati spesso chiamati a dirimere i contrasti nati tra i genitori sulla somministrazione del vaccino anti–covid ai figli minori valutando sia le ragioni scientifiche che i risvolti etici.
La tesi prevalente ritiene che i programmi vaccinali siano posti a tutela dell’incolumità sanitaria non solo individuale ma anche comunitaria e, per questo, devono essere autorizzati anche in caso di contrasto genitoriale.

Un esempio: il Tribunale di Milano con decreto del 2 settembre 2021 ha autorizzato il padre del minore alla somministrazione del vaccino anti – covid, in autonomia e senza il consenso della madre, che invece si era opposta alla vaccinazione della figlia minore. 

In altri casi la decisione e’ stata presa sulla base della volonta’ del minore: il Tribunale di Vercelli ha recentemente autorizzato la vaccinazione di una ragazza quasi diciassettenne prendendo atto del consenso da quest'ultima anche se in opposizione al rifiuto della madre.

Il Tribunale di Monza, con decreto del 22 luglio 2021, ha dato ascolto al desiderio del minore perché nel caso di specie non esistono controindicazioni mediche, le ricerche rivelano che i benefici sono superiori ai rischi e il minore esprimeva il desiderio di poter partecipare senza eccessive preoccupazioni, alle iniziative sociali e sportive scolastiche ed extrascolastiche. 
Il Giudice, in particolare, rilevava che  la letteratura scientifica e’ "concorde nel ritenere che i vaccini approvati dalle autorità regolatorie nazionali e internazionali hanno una elevata efficacia nel proteggere dalla malattia sia i singoli che la collettività ed in particolare i soggetti vulnerabili con un rapporto rischi benefici in cui i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce d'età, comprese quelle più giovani che sono, anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per la maggiore socializzazione."

Il via generale quindi gli eventuali contrasti tra i genitori di figli minori dovranno essere risolti dal Tribunale nell’ ottica di tutela dell’interesse del minore e della collettività.

Ma qual’e’ la procedura da seguire?
Se i genitori sono separati occorre far ricorso ex art. 709 ter c.p.c. e sarà competente il giudice della separazione.
Nel caso di genitori non separati, va avanzato ricorso x articolo 336 c.c. al Tribunale per i minorenni.

Non e’ detto che la procedura sia semplice perche’ il giudice, qualora lo ritenga opportuno, può decidere di avvalersi di un consulente ( per esempio un pediatra o perfino di un virologo o un immunologo. 

In conclusione, quindi, in caso di conflitto tra genitori, separati o meno, il medico non potra’ prendere decisioni autonome (non dovra’ vaccinare un minore senza il consenso di entrambi i genitori). Potrebbe informare i genitori delle recenti decisioni del Tribunale e invitarli a procedere in questo senso. Potrebbe pero’ essere chiamato a testimoniare se ci siano o no condizioni ostative, in base alle norme attuali, che impediscano o controindichino la vaccinazione. 
Sarà comunque necessario che sia l’Autorità Giudiziaria a dirimere la controversia e a sostituirsi nell’esercizio della responsabilità genitoriale. In tal caso il tribunale puo’ autorizzare la vaccinazione anche con il consenso di un solo genitore. 

E’ evidentemente auspicabile l’ emanazione di disposizioni aggiornate che portino chiarezza ad un problema che minaccia lunghi e pesanti strascichi.

Daniele Zamperini







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