Il risarcimento del danno da fumo necessita di una prova rigorosa
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Argomento: Normative di interesse sanitario


La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza del Giudice di Pace di Napoli che aveva riconosciuto iad un fumatorel diritto al risarcimento del danno alla salute da fumo di sigaretta, accogliendo il ricorso della compagnia produttrice, la British American Tobacco.

La Corte non ha escluso in linea di principio la risarcibilità del danno,  pero' non ha ritenuto adeguato che ci si possa basare su un generico criterio presuntivo, bensi' su una piu' rigorosa applicazione del principio contenuto nell'art. 2697 del codice civile (Onere della prova).
In base a questo principio “chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento”.
Fa parte della dottrina classica la necessita’ della presenza contemporanea dei tre elementi di dolo (o colpa), danno, nesso di causalità’ che leghi i primi due elementi.
Per questi motivi, secondo i giudici, chi intende ottenere il risarcimento di un danno lo deve provare in base ad una verifica rigorosa del nesso di causalità tra l'evento e il danno, nonche' del dolo o almeno della colpa della Societa' produttrice, ed infine dell'esistenza e dell'ingiustizia del danno.  

Pina Onotri





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