Il cervelletto, non solo motilita’. Parte seconda
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Argomento: Medicina Clinica


 

In questa seconda parte verra' sottolineato il ruolo del cervelletto in eta’ evolutiva, soprattutto in minori con difficolta' cognitivo e relazionali, e le possibili tecniche di sostegno adottate nel Centro "Il circolo di Pompei"


 Il cervelletto in eta’ evolutiva
Studi condotti su pazienti con disordini del neurosviluppo hanno evidenziato la presenza di anomalie strutturali cerebellari per esempio nei bambini con sindrome di X fragile è stata dimostrata la ridotta porzione del verme posteriore. Questo tipo di anomalia sembrava essere associata esclusivamente a problemi cognitivi di questi bambini, ma così non è. Infatti diverse sono le anomalie anche a carico di competenze comunicative, emotivo-affettive e gestione dell’impulso in questi pazienti. Anche i bambini con sindrome di Williams presentano anomalie strutturali nella zona posteriore del cervelletto, dimostrate con risonanza magnetica e prestazioni deficitarie ai test neuropsicologici.  

Anche nei soggetti con Disturbo da deficit di attenzione con iperattività è presente una ridotta porzione del lobulo posteriore cerebellare VI-VIII e del verme. L’ADHD è considerato classicamente un disturbo conseguenziale ad alterazioni della struttura del lobo frontale, ma di recente gli studi hanno dimostrato una disfunzione a carico del circuito cerebello-talamico-prefrontale alla base della sintomatologia da ADHD. Inoltre, è stata riscontrata un'alterazione dell'attività di base fronto-parietale e cerebellare bilaterale in pazienti con ADHD. 

Studi più recenti hanno rilevato il coinvolgimento delle strutture cerebellari anche nell’ambito del disturbo dello spettro autistico. Becker e Stoodley nel 2013 hanno sottolineato la sintomatologia affine tra pazienti affetti da CCAS (Cerebellar cognitive affective syndrome) e ASD. I sintomi comuni riguardano la sfera del linguaggio, dell’anomala percezione e gestione dello spazio, la disregolazione affettiva e l’alterazione a carico del funzionamento esecutivo. Gli studiosi hanno sottolineato la fragilità del cervelletto durante il primo anno di vita, nonché l’eventuale coinvolgimento delle strutture cerebellari in disarmonie evolutive tra le quali l'autismo rientra. 
Indagini strutturali hanno dimostrato variazioni, rispetto a soggetti normotipici, del volume cerebrale e cerebellare in bambini con Disturbo dello spettro autistico, da cui le difficoltà non solo a carico delle abilità comunicative ma anche predittive a conferma dell’implicazione delle alterazioni del cervelletto in questo tipo di disturbo. Esso, infatti, partecipa a processi cognitivi di natura predittiva, determinando una difficoltà notevole rispetto al presagire, prevedere, anticipare e agire.

Per le implicazioni succitate nel neurosvilippo e l’osservazione concreta di casi clinici nella recente situazione post pandemica; abbiamo valutato l’importanza di lavorare in ambito scolastico e preventivo con i bambini delle classi terze, che manifestavano una serie di disordini psicomotori, pur non avendo alcuna diagnosi di disturbi specifici quali ADHD e altri succitati. La condizione pandemica, l’isolamento e il massivo utilizzo di supporti informatici ha condotto i bambini a difficoltà di concentrazione, apprendimento e ad un faticoso controllo e gestione delle are psicomotorie, con conseguende riflesso sulle capacità di  apprendimento e congnitive. 
L’educazione psicomotoria riveste oggi nello sviluppo dei bambini in età evolutiva in  gruppo sia  scuola che in attività esterne, un ruolo molto importante. Il movimento è difatti il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico-fisico.
I bambini portano a scuola e/o nei luoghi di scambio e di crescita personale in gruppo, quali palestre gruppi etc; prima di tutto il proprio corpo, ci giocano e lo rappresentano, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova ed è proprio attraverso questa sperimentazione che percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva.

“Favorire uno sviluppo armonioso del bambino vuol dire, prima di tutto, dargli la possibilità di esistere come persona unica nella propria originalità ed in continua evoluzione e offrirgli le condizioni più favorevoli per comunicare, esprimersi, creare e pensare”.
(B. Aucouturier)

GLI INTERVENTI
Il progetto ha interessato le classi terze per un totale di 32 bambini del II Circolo di Pompei da gennaio 2023 al giugno 2023, con incontri a cadenza bisettimanale. 
 Le attività svolte durante il percorso sono nate dalla consapevolezza che i bambini hanno un forte bisogno di conoscere ed esplorare la realtà che li circonda attraverso il corpo e il movimento e di far recuperare dopo la pandemia una nuova ricostruzione psichica e mentale di tali aree e di ricostruire la capacità di socializzazione e di rapporto con l’altro. 

Con l’ausilio di situazioni di gioco, che durante l’infanzia costituiscono la forma privilegiata di attività motoria, abbiamo creato un ambiente stimolante in un aula dedicata che ha offerto ai bambini la possibilità di compiere esperienze ludiche significative sotto l’aspetto motorio, cognitivo e relazionale.
I giochi proposti sono stati sempre contestualizzati all’interno di una storia che i professionisti incaricati hanno sviluppato con i bambini pafrtendo dalle loro specifiche esigenze di narrazione di sè,  per fornire loro un luogo e un tempo in cui i piccoli potessero sentirsi liberi di esprimere il proprio mondo interiore.

Le sessioni di gruppo si sono sviluppate poi intorno a giochi che partivano dal movimento, per poi variare ed evolversi in giochi simbolici, di abilità o di opposizione. 
Successivo al momento del gioco, la fase di riflessione emotiva in gruppo: i bambini si sedevano in cerchio e descrivevano le proprie emozioni e l’esperienza motoria vissuta, imparando a riconoscere le proprie dimensioni emotive, la relazione con l’altro cosa esecitasse in loro stessi, quale fosse la rappresentazione di sè e dell’altro nello spazio. Cessato il momemto di riflessione le attività  terminavano e i bambini rientravano nella propria classe in un unico gruppo per la produzione grafica e creativa dell’esperienza stessa. 
Il passaggio dal movimento e dall’esperienza ludico motoria, alla riflessione e al pensiero per poi passare all’elaborazione grafica consente ai bambini coinvolti di migliorare e recuperare un’adeguata immagine di sè psichica, corporea, mentale ed emotiva.  

Obiettivi
Le situazioni di gioco, i materiali proposti e il ruolo del professionisti coinvolti si sono intersecati per il raggiungimento degli obiettivi che il nostro progetto si poneva:
Favorire l’espressività globale del bambino, attraverso il gioco, il corpo ed il movimento;
Permettere al bambino di sperimentare ed ampliare le proprie competenze, scontrarsi con le proprie difficoltà, conoscere i propri limiti, crescere secondo i propri ritmi;
• Aiutare il bambino ad acquisire la consapevolezza delle proprie azioni sostenendo il piacere di agire, aiutandolo così a sviluppare un’immagine positiva di sé e a consolidare la propria identità;
• Migliorare le capacità di attenzione, concentrazione e comunicazione verbale non verbale e cognitivo prestazionale; 
• Implementare la capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo;
• Sviluppare l’autonomia negli spostamenti in equilibrio statico e dinamico;
Sviluppare competenze di motricità fine, spontaneità e intuizione nelle scelte motorie;
Favorire l’interazione e la socializzazione con i coetanei anche attraverso il rispetto di poche e semplici regole di convivenza;
• Facilitare l’individuazione precoce di eventuali difficoltà in alcuni bambini.

Naturalmente al termine di ogni sessione settimanale è sempre stato previsto un breve momento di restituzione e verifica dell’andamento del progetto con le insegnanti; queste hanno sempre sottolineato l’assoluta validità metodologica e un riscontro ottimale sui bambini convolti per tutti gli obiettivi succitati ed un assoluto miglioramento delle capacità cognitive prestazionali e di rendimento scolastico. 


Dr.ssa Annamaria Ascione- Psicologo Clinico Psicoterapeuta 
Dr.ssa Federica Di Paolo - Psicologo Clinico - Neuropsicomotricista. 
II Circolo Di Pompei- Il Progetto Girasoli in Movimento


CENNI BIBLIOGRAFICI

-DW Winnicott - Sviluppo Affettivo e Ambiente - Raffaello Cortina Editore - 1996
-AM Wille - C. Ambrosini - “Manuale di terapia Psicomotoria - Feltrinelli 2008
-R.A. Schmidt - T.D. Lee - Controllo Motorio e Apprendimento - la ricerca sul Comportamento motorio - Carzetti - Martucci editori - 2020







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