Poco affidabile la pressione misurata nello studio medico
Data:
Argomento: Medicina Clinica


Pubblicato un altro studio che dimostra la superiorità prognostica dell'Holter pressorio rispetto alle misurazioni della pressione arteriosa effettuate in ambulatorio.



In questo studio prospettico sono stati reclutati 556 pazienti con ipertensione resistente. I pazienti sono stati sottoposti a misurazione della pressione in ambulatorio ed a Holter pressorio/24 ore.
Gli end-point primari erano gli eventi cardiovascolari fatali e non fatali e la mortalità totale e da cause cardiovascolari.
Dopo un follow-up mediano di 4,8 anni, il 19,6% dei pazienti aveva presentato l'end-point primario e il 12,5% era deceduto. Dopo aggiustamento per età, sesso, BMI, diabete, abitudine al fumo, inattività fisica, dislipidemia, precedenti cardiovascolari, creatininemia, numero dei farmaci antipertensivi assunti, si è visto che la misurazione della pressione in ambulatorio non aveva alcun potere prognostico.
Al contrario un valore predittivo indipendente mostrava l'Holter pressorio/24 ore.
In questo caso l'aumento di una devizaione standard nei valori della pressione sistolica era associato ad un aumento del rischio del 26% per i valori diurni e del 38% per i valori notturni. I corrispondenti HR per la pressione diastolica erano 1,31 e 1,36.
Per quanto riguarda la mortalità totale solo l'Holter pressorio permetteva di diagnosticare una reale ipertensione resistente ed era un fattore predittivo indipendente.


Fonte:

Salles GF et al. Prognostic Influence of Office and Ambulatory Blood Pressures in Resistant Hypertension. Arch Intern Med. 2008 Nov 24;168:2340-2346.

Commento di Renato Rossi

Ci si può fidare della pressione misurata dai medici nel corso di una visita? Questo studio brasiliano dice di no, ma il dato non stupisce perchè non è l'unico. Vi sono numerosi altri lavori che suggeriscono che la misurazione della pressione effettuata tramite Holter 24 ore, la ripetuta automisurazione domiciliare e, forse, anche la misurazione effettuata da personale infermieristico, sono più veritieri della pressione misurata dai medici [1]. I "dottori" sono quindi incapaci di misurare la pressione arteriosa? Evidentemente non è questa la spiegazione: è invece probabile un effetto "camice bianco" che porta ad una reazione di allarme, con conseguente incremento di catecolamine e rialzo dei valori pressori, quando il paziente "vede" il medico con il bracciale dello sfigmomanometro in mano.
Le conseguenze pratiche di tutto questo sono facilmente intuibili:
1) l'Holter pressorio non è proponibile in tutti i pazienti, ma, prima di etichettare un soggetto come vero iperteso resistente ai farmaci, è preferibile avere la controprova del monitoraggio continuo/24 ore
2) non è consigliabile cambiare e/o potenziare una terapia antipertensiva sulla base di pochi valori elevati riscontrati durante la visita; meno ancora variare una terapia per un unico riscontro di pressione elevata durante una visita specialistica
Può essere utile valorizzare l'automisurazione domiciliare: se il paziente è ben istruito e affidabile si può riporre più fiducia (o comunque altrettanta fiducia) in questi valori che in quelli riscontrati in ambulatorio; i valori automisurati possono essere registrati in cartella differenziandoli da quelli riscontrati dal medico, per esempio anteponendo un segno convenzionale (come un asterisco o simili).

Referenze








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