Nascono gemelli? Riposi doppi alla lavoratrice!
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Argomento: Normative di interesse sanitario


In caso di nascita gemellare il datore di lavoro deve concedere doppi riposi, altrimenti la lavoratrice ha diritto a risarcimento (Consiglio di Stato n. 2732/11).
Daniele Zamperini

Ad una lavoratrice, madre di due gemelli, il datore di lavoro non aveva riconosciuto il doppio del periodo previsto per il riposo giornaliero ex legge 8 marzo 2000, n. 53, per cui la lavoratrice era ricorsa alle vie giudiziarie.
Il Consiglio di Stato le ha dato ragione, spiegando che la legge intendeva tutelare non solo la protezione della salute della donna e la maggiore attenzione per le necessità fisiologiche dei neonati nel primo anno di vita, ma anche l'appagamento dei bisogni affettivi e relazionali di ciascun bambino, per realizzare il pieno sviluppo delle loro personalità.
Da questo punto di vista la mancata concessione del beneficio dei riposi doppi, in caso di parto gemellare, comporta "in re ipsa" un danno, corrispondente all'omesso soddisfacimento delle esigenze protette dalla legge.
Circa la valutazione economica di tale danno,  il Collegio ha precisato che, in assenza di specifiche dimostrazioni di danno economico materiale (ad esempio la necessità di ricorrere a personale a pagamento per l'assistenza dei bambini, in corrispondenza delle ore di permesso negate), è possibile comunque richiedere la valutazione equitativa, di cui all'art. 1226 cod. civ., quale danno certamente non suscettibile di prova nello specifico ammontare, ma sussistente per le stesse ragioni giustificatrici delle norme a tutela della genitorialità.





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