Reperibilità obbligata nel giorno di riposo non da’ diritto a risarciment
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario


Per ottenere il risarcimento va dimostrato l’ eventuale danno psicofisico, e non puo’ essere presunto
(Cass. N. 18310/11)
Daniele Zamperini

Un dipendente ASL aveva presentato richiesta di risarcimento del danno derivato dall'usura psicofisica subita per giornate lavorative effettuate nei giorni destinati a riposo compensativo a seguito di turno di reperibilità prestato in giorno festivo.
I giudici di merito (sia in primo grado che in Appello) avevano respinto la richiesta per sui il lavoratore aveva presentato ricorso in Cassazione.
La Suprema Corte confermava le sentenze dei giudici di merito, affermando che "L'obbligo di mera disponibilità non seguito dal godimento del riposo compensativo è situazione diversa dalla prestazione di lavoro resa nel giorno destinato al riposo, e non vi è alcuna ragione per ritenere che esso sia di per sé idoneo ad incidere sul tessuto psicofisico del lavoratore così da configurare un danno in re ipsa". . .è certo possibile che il disagio patito per la reperibilità in giorno festivo non seguita da effettiva attività lavorativa assuma dimensioni tali da incidere sul piano psicofisico del lavoratore che non possa godere del riposo compensativo, trasformandosi in danno da usura psicofisica ma a tal fine non è sufficiente la mera deduzione di non aver potuto godere appieno il giorno festivo per il connesso impegno di reperibilità, essendo necessario allegare e provare il danno che tale reperibilità ha prodotto. Né è il datore di lavoro a dover dimostrare, diversamente che nel caso di reperibilità attiva, l 'idoneità dei benefici contrattuali a fornire l'integrale ristoro per il mancato recupero delle energie psicofisiche del lavoratore, essendo invece quest'ultimo a dover provare che la mera reperibilità passiva non seguita da riposo compensativo sia stata produttiva di un danno".

 
In altre parole la Corte non ha escluso la possibilita’ che la reperibilita’ prestata in giorno festivo e non seguita da riposo compensativo possa portare effettivamente un danno alla salute. Tale danno pero’ non puo’ essere considerato automatico; e’ il lavoratore che ha l’ onere di dimostrarlo concretamente. E, soprattutto quando la reperibilita’ non ha comportato attivita’ lavorativa, puo’ non essere facile…
Daniele Zamperini
 





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