Qual è l'utilità del laboratorio nell'orticaria cronica?
Data:
Argomento: Medicina Clinica


Secondo uno studio restrospettivo gli esami di laboratorio solo raramente sono di aiuto a fini diagnostici e/o terapeutici nell' orticaria cronica.

In questo studio di tipo retrospettivo sono stati analizzati i dati di 356 pazienti affetti da orticaria cronica.

I partecipanti sono stati sottoposti in media a sei esami di laboratorio.
Solo in meno del 9% dei pazienti si indagò con ulteriori accertamenti perchè gli esami iniziali risultavano alterati e solo in un caso si riuscì a risolvere il problema dell'orticaria cronica.
  
Fonte:
 Tarbox JA et al. Utility of routine laboratory testing in management of chronic urticaria/angioedema. Ann Allergy Asthma Immunol 2011 Sep; 107:239. (http://dx.doi.org/10.1016/j.anai.2011.06.008)
 
 Commento di Renato Rossi
 
Dal punto di vista della durata l'orticaria viene classificata in:
 - acuta (se dura da meno di 6 settimane)
- cronica intermittente (se dura da più di 6 settime con periodi senza manifestazioni)
- cronica (se dura da più di 6 settimane con manifestazioni continue).
 
Le cause possono essere molteplici: agenti fisici (dermografismo, freddo, acqua, bagno caldo, esercizio fisico, stress, etc.), allergeni (farmaci, alimenti, pollini, etc.), contatto con sostanze tossiche (ortiche, animali marini, processionarie, balsamo del Perù, veleno d'ape, etc.), vasculiti o altre patologie del collageno, etc [1].
 
In alcuni casi la storia clinica permette di orientare la diagnosi.
Molto spesso però la causa rimane ignota e ci si deve limitare ad una terapia sintomatica (antistaminico, steroide).
 
Nei casi cronici spesso si ricorre anche alla prescrizione di esami di laboratorio o strumentali.
Gli esami generalmente consigliati sono l'emocromo completo, l'esame delle urine, i test di funzionalità epatica, la VES e il TSH, a meno che non esistano sintomi o segni che indirizzano verso una patologia specifica, come per esempio una patologia autoimmune, una collagenopatia, etc.
Nei casi in cui si sospetti il raro angioedema ereditario bisogna richiedere il dosaggio del C1 inibitore [2].
 
Lo studio retrospettivo recensito in questa pillola suggerisce però che solo raramente il laboratorio è utile per migliorare la gestione del paziente individuando una causa specifica passibile di terapia adeguata.
 
La conclusione è che nella maggior parte dei casi ci si dovrebbe limitare all'anamnesi, all'esame clinico e a pochi esami ematochimici.
Tuttavia per il medico è difficile resistere alla pressione del paziente che, di fronte ad un persistere della sintomatologia, chiede con insistenza accertamenti i più svariati. In questi casi è utile spiegare con chiarezza che molto raramente si riesce a trovare il bandolo della matassa, pur ricorrendo a indagini approfondite.
  
Referenze
 1. http://www.pillole.org/public/manuale/pdf.asp?print=article&pID=167







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