Confermato il calo dei tumori mammari dopo sospensione della TOS
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Argomento: Medicina Clinica


 Incidenza di tumore al seno in caduta libera dopo sospensione della Terapia Ormonale Sostitutiva

  Negli USA, nel 2003, l’incidenza di tumore al seno in donne =50 anni a 1 anno dall’interruzione della terapia ormonale sostitutiva (TOS) si è ridotta del 6,7%.
Il ricorso alla TOS è crollato dopo che il Women’s Health Initiative Study ha mostrato un incremento del rischio di eventi cardiovascolari e di cancro al seno con l’associazione estro-progestinica.
L’incidenza di tumore al seno si è ridotta drasticamente nel 2002, quando lo studio è stato pubblicato, assestandosi nel 2003. La riduzione è stata riscontrata solo in donne di almeno 50 anni ed è stata maggiormente evidente per i tumori positivi per i recettori degli estrogeni.
Questi dati, ricavati da 9 registri dei tumori che fanno capo al National Cancer Institute, sono relativi a circa il 9% della popolazione statunitense.
Negli anni ‘90, l’incidenza del tumore al seno era aumentata nelle donne più anziane di circa lo 0,5% per anno. Sebbene altri fattori potrebbero aver avuto un ruolo, “solo l’impiego della TOS si è modificato in maniera sostanziale tra il 2002 ed il 2003”.
Nel periodo 2001-2004, mentre l’incidenza di tumore al seno nelle donne più anziane si stava riducendo, in quelle <50 anni è aumentata dell’1,3%.
Dal 2005, le prescrizioni di TOS combinata sono crollate del 90% e quelle degli estrogeni equini coniugati del 60%.
È stato ipotizzato che la TOS non causi tumore al seno, ma lo “alimenti”: alcuni tumori rimarrebbero indolenti fino a quando la loro crescita non venga stimolata dalla terapia ormonale.
All’interruzione del trattamento, la crescita tumorale potrebbe rallentare, interrompersi o anche regredire.
La rapidità con cui l’incidenza di cancro si modifica , suggerisce che i tumori al seno clinicamente occulti smettano di progredire o regrediscano dopo la sospensione della TOS.
La sospensione della TOS, quindi, potrebbe ritardare l’insorgenza di tumori clinicamente rilevabili o determinarne una riduzione a lungo termine.
Fonte
BMJ 2007; 334: 866.







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