Rischio di emorragie maggiori nei fibrillanti in terapia anticoagulante
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Argomento: Medicina Clinica


Un ampio studio osservazionale canadese dimostra che le ospedalizzazioni per emorragie in corso di terapia con warfarin sono più frequenti rispetto a quanto rilevato nei trials (4 pazienti su cento) e che portano a morte in un caso su cinque.

Sono state incrociate le prescrizioni di farmaci anticoagulanti in Ontario con le ospedalizzazioni. Sono stati individuati tra aprile 2007 e marzo 2008 125195 pazienti con fibrillazione atriale di età pari o maggiore di 65 anni.
 
Il tasso di emorragia "maggiore", definito come qualsiasi emorragia che causasse un accesso ospedaliero, si è verificato del 3,8 % persone-anno, più elevato di quanto rilevato nei trials (1-3%) che hanno generalmente un follow-up più breve.
 
Anche in questo studio si conferma che il tasso di emorragie è maggiore nei primi trenta giorni ove raggiunge l'uno per cento (11,8 per persona-anno).
 
La mortalità durante il ricovero o poco dopo la dimissione è stata del 20%. Le emorragie intracraniche sono risultate rare (0,2%) ma spesso mortali (42%).
 
La probabilità di andare incontro ad emorragia è risultata correlata allo score CHAD2 e all'età
 
La più frequente sede di emorragia è risultata il tratto gastrointestinale (62% dei casi).
 
Fonte: Gomes T, Mamdani MM, Holbrook AM, et al. Rates of hemorrhage during warfarin therapy for atrial fibrillation. CMAJ 2012
doi: 10.1503/cmaj.121218





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