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Art. 39 ACN della Medicina generale:La corda al collo nella Smorfia napoletana
Pubblicato da dzamperini in data 24/01/2009 19:31
Pensieri e opinioni professionali
Stefano Marcelli, medico e scrittore colorito e pieno di spirito, riporta nell' articolo (col consueto stile letterario) le sue opinioni a proposito della deriva della medicina generale.
Benche' questo sito eviti generalmente gli argomenti di tipo sindacale, siamo dell' idea che l' articolo contenga molti interessanti spunti di discussione e di dibattito, da affrontare eventualmente sul Forum di prossima apertura


Cari Colleghi, strabuzzate gli occhi!

       L’imposizione del massimale di scelte dell’articolo 39 dell’Accordo Collettivo Nazionale viola l’articolo 27 del codice di deontologia medica.
      Troppo spesso leggo e sento dire che Stato Regioni e ASL si comportano verso i medici di medicina generale convenzionati in modo scorretto, che abusano del loro potere, che impongono burocrazie e controlli ingiustificati, che dimenticano o ritardano compensi dovuti. Sempre più raccolgo il lamento del professionista di medicina generale convenzionato, che “il mio è un lavoro sempre più pesante”, che “per fortuna faccio anche il dentista, o l’omeopata o lo specialista privato”, che “non me la sentirei mai di consigliarlo a un collega appena laureato”.
      Ebbene, amici, preparatevi all’orripilazione nel leggere la mia opinione. Ritengo che tutto ciò sia meritato, in quanto conseguenza di un peccato capitale contro gli Dei fondatori della medicina e della libertà, effetto di un profondo masochismo che offre il fianco ai peggiori maltrattamenti, un errore di cui dovremmo al più presto pentirci e liberarci.
      Come si fa a non sentirsi autorizzati a prendere a pesci in faccia un gruppo di professionisti che nel redigere e firmare l’accordo che disciplina la convenzione con Stato Regioni e ASL hanno calpestato senza il minimo dubbio o ripensamento un articolo fondamentale del codice di disciplina deontologica?
      Si è trattato di una venale dimenticanza?
      Possibile che un quinto (?) della popolazione medica abbia avallato tramite i suoi rappresentati sindacali un accordo di legge ignorando l’articolo 27 che stabilisce: “Nell’esercizio dell’attività libero professionale svolta presso le strutture pubbliche e private, la scelta del medico costituisce diritto fondamentale del cittadino. È vietato qualsiasi accordo tra medici tendente a influire sul diritto del cittadino alla libera scelta.”?
      E l’ACN non è un accordo tra medici che nello specifico dell’Articolo 39 tende a influire sul diritto del cittadino alla libera scelta?
      Possibile che nei quattro quinti restanti di medici: dei servizi, ospedalieri, universitari, presidenti e consiglieri degli Ordini, della FNOMCeO, dell’EMPM,  nessuno si sia minimamente accorto della gravissima trasgressione?
      Non avremmo dovuto a ragione essere sottoposti tutti a trattamento disciplinare? Ricordo che l’Art. 1 del Nostro Codice recita:
     
“Il medico è tenuto alla conoscenza delle norme del presente Codice e degli orientamenti espressi nelle allegate linee guida, la ignoranza dei quali, non lo esime dalla responsabilità disciplinare.” 
 
      O forse si è trattato di un nobile gesto di equità?
      Allora perché è stato posto un limite al numero massimo di scelte dei pazienti, ma è stato permesso l’esercizio contemporaneo dell’odontoiatria (seppure in forma non convenzionata) che richiede una doppia iscrizione all’Ordine? Possibile che il convenzionato possa fare il medico necroscopo, il medico fiscale, la guardia medica, l’agopuntore, l’osteopata, lo specialista non convenzionato e non avere un numero illimitato, vale a dire autolimitante, di pazienti in convenzione ?
      Forse ci affolliamo alla Pasticceria Lucullo di Roma perché amiamo il rischio di una contravvenzione per sosta vietata e non per gli insuperabili pasticcini?
      Ci facciamo difendere dall’Azzeccagarbugli di Milano perché è a due passi da casa e non perché conosce tutti i cavilli per risolvere il nostro problema?
      Voliamo a Rio de Janeiro dal Pitanguy di turno perché ci entusiasma il viaggio al tropico e non la speranza di un naso perfetto?
      Quale paura ha fatto decretare ai Sindacati Firmatari del primo ACN la condanna alla morte della libera concorrenza, della meritocrazia, della libera professione?
Nel 2004, martellato nei genitali dal fisco, e dopo 20 anni di professione puramente privata, decisi di procurarmi lo scudo della Continuità Assistenziale. Ora, per la proprietà transitiva comune a molti obbrobri presto potrei trovarmi di fronte all’offerta di un “posto fisso” (l’idea mi fa ridere) di Medico Generalista Convenzionato della Regione Lombardia. Ed è per questo che mi domando:
 
Ø      Mi piacerebbe trascrivere su ricettario SSN le prescrizioni di altri medici? (Checché se ne dica alla fine MI TOCCHEREBBE FARLO)
 
Ø      Sarei felice di ripetere fino alla pensione le ricette di insulina e morfina a pazienti che quasi certamente non guariranno, e che anche eventualmente guariti ben si guarderanno dall’assumerle seppure a spese della collettività?
 
Ø      Sopporterei che il collega che trascura i pazienti in convenzione perché in tutt’altri guadagni affaccendato (dalla specialistica ad altri interessi privati), continui ad avere lo stesso numero di pazienti e lo stesso mio stipendio? Siamo sicuri che i suoi assistiti abbiano veramente libertà di scelta?
 
Ø      Non sarei preso da conati di vomito nello stampare in eterno le note e contronote di farmaci che sarebbe più giusto stampassero le ASL e i farmacisti? Gradirei ritagliare i moduli INPS fabbricati in dimensioni sbagliate e tali da non passare nel carrello della stampante?
 
Ø      Non entrerei in uno stato di indignazione perenne, toccando giornalmente con mano che il pluripensionato banchiere e senatore a vita ex Presidente Ciampi (almeno è simpatico) fruisca dell’esenzione per età come il multimassacrato pensionato delle Miniere di Carbonia? Che la figlia di sette anni del sottoscritto (un libero professionista) sia visitata gratis dal pediatra al pari del suo compagno di scuola figlio del mio inquilino pakistano volantinista precario?
 
Ø      Potrei mai smettere di sognare di gestire di poter investire finalmente il milione di euro che m’ha lasciato lo zio d’America in un ambulatorio di Medicina Generale Convenzionata, con 10 dipendenti tra informatici, infermieri, medici e la bellezza di 5000 pazienti che vogliono sempre essere visitati dal sottoscritto o dai suoi allievi?
 
      Volete che continui? Parliamo di come il compenso secondo la quota capitaria sia una seconda corda al collo del Medico Generalista Convenzionato?
      Vogliamo appellarci agli articoli 3, 11, 41 e 117 della Nostra Costituzione e ancor più agli articoli 43, 49, 81, 82 e 86 del Trattato istitutivo della Comunità europea, sui cui è basato il Decreto Legge Bersani del 2006, che provvedono ad
 
 “assicurare l'osservanza delle raccomandazioni e dei pareri della Commissione europea, dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e delle Autorità di regolazione e vigilanza di settore”?
 
      Invece di una rifondazione della Medicina Generale, non sarebbe meglio un più glorioso Rinascimento che preveda l’abolizione del massimale per chi non esertici altro che la MG in convenzione, la retribuzione a prestazione, la concessione del ricettario per le prescrizioni SNN a TUTTI I MEDICI dal giorno successivo all’esame di stato?
 

 
 
Fonti:
 
FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI
MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA
16 DICEMBRE 2006
 
TITOLO I OGGETTO E CAMPO DI APPLICAZIONE
 
Art. 1
 
Definizione -
Il Codice di Deontologia Medica contiene principi e regole che il medico-chirurgo e l’odontoiatra, iscritti agli albi professionali dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, di seguito indicati con il termine di medico, devono osservare nell’esercizio della professione.
Il comportamento del medico anche al di fuori dell’esercizio della professione, deve essere consono al decoro e alla dignità della stessa, in armonia con i principi di solidarietà, umanità e impegno civile che la ispirano.
Il medico è tenuto a prestare la massima collaborazione e disponibilità nei rapporti con il proprio Ordine professionale.
Il medico è tenuto alla conoscenza delle norme del presente Codice e degli orientamenti espressi nelle allegate linee guida, la ignoranza dei quali, non lo esime dalla responsabilità disciplinare.
Il medico deve prestare giuramento professionale.
 
TITOLO III RAPPORTI CON IL CITTADINO
CAPO II Doveri del medico e diritti del cittadino
 
Art. 27 Libera scelta del medico e del luogo di cura
 
La libera scelta del medico e del luogo di cura da parte del cittadino costituisce il fondamento del rapporto tra medico e paziente.
Nell’esercizio dell’attività libero professionale svolta presso le strutture pubbliche e private, la scelta del medico costituisce diritto fondamentale del cittadino.
È vietato qualsiasi accordo tra medici tendente a influire sul diritto del cittadino alla libera scelta.

 
 
 
ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI DI MEDICINA GENARALE AI SENSI DELL’ART.
8 DEL D.LGS. N. 502 DEL 1992 e successive modificazioni ed integrazioni
 
ART. 2 – LIVELLI DI CONTRATTAZIONE.
1. L’Accordo collettivo nazionale si caratterizza appieno quale momento organizzativo del
sistema e strumento di garanzia per i cittadini e per gli operatori. Le novità normative introdotte nel quadro istituzionale, sono destinate a mutare in modo importante i contenuti
dei tre livelli di negoziazione: nazionale, regionale, aziendale.
2. Il livello di negoziazione nazionale individua:
a) le garanzie per i cittadini;
 
ART. 39 - MASSIMALE DI SCELTE E SUE LIMITAZIONI.
1.   I medici iscritti negli elenchi possono acquisire un numero massimo di scelte pari o inferiori a 1.500 unità, secondo quanto previsto per le singole fattispecie definite dal presente articolo.
2.   I medici che avevano acquisito la possibilità del raggiungimento della quota individuale di 1.800 scelte ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 13 agosto 1981 rientrano nel massimale di 1.500 scelte gradualmente mediante la sospensione dell’attribuzione di nuove scelte.

 
 Stefano Marcelli
medico-scrittore
Libero professionista di Medicina Generale dal 1982
Continuità Assistenziale dal 2004 Asl BS 315 Vallecamonica Sebino
 
 
 
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