Le reumopatie sono patologie frequenti e spesso gravi che necessitano di un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico.
Le malattie reumatiche, intese nel loro complesso come patologie caratterizzate principalmente da dolore e/o impotenza funzionale a carico dell’apparato locomotore, rappresentano una delle motivazioni più frequenti di consultazione medica in tutto il mondo. Impattano in maniera importante sulla qualità di vita del paziente, alcune di esse sono associate a un aumento del rischio cardiovascolare, possono causare grave disabilità e comportano enormi costi sanitari sia di tipo diretto (farmaci, visite specialistiche, accertamenti) sia indiretto (perdita di giornate di lavoro, pensioni di invalidità).
Un medico che opera nel territorio vede mediamente, nel corso di una giornata, almeno 5-6 pazienti con dolore a livello all’apparato locomotore. Ad almeno uno di questi saranno chiesti accertamenti di laboratorio/radiologici o visite specialistiche ortopediche o reumatologiche.
Un’idea delle dimensioni del problema si può avere guardando alla prevalenza stimata delle patologie reumatiche. Si calcola che in Europa le malattie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico riguardino fino al 50% della popolazione. Secondo dati della Società Reumatologica Britannica le malattie reumatiche interessano circa il 19% della popolazione. Negli USA più di 40 milioni di persone sono colpite da artrite o artrosi. Secondo dati forniti dall’OMS l’artrite reumatoide riguarda circa lo 0,3-1% della popolazione, mentre l’artrosi colpisce il 9,6% degli uomini e il 18% delle donne dopo i 60 anni. Si calcola che in Italia i pazienti affetti da artrosi di vario grado siano qualche milione e quelli che soffrono di artrite reumatoide (o forme correlate) circa 500-600 mila.
Oltre alla prevalenza, l’altro aspetto importante delle malattie reumatiche riguarda le manifestazioni cliniche che spesso non si limitano a interessare il sistema muscolo-scheletrico: possono esserci sintomi/segni a carico della cute, degli occhi, delle ghiandole salivari, degli organi interni (polmoni, cuore, vasi, reni, ecc.) e disturbi di tipo generale spesso aspecifici (febbre, astenia, debolezza muscolare, malessere).
Le malattie reumatiche possono essere a ragione definite un grande camaleonte data la varietà e spesso la non specificità dei quadri clinici. Per questi motivi qualsiasi medico può dover confrontarsi con un paziente affetto da una patologia reumatica: il medico di famiglia come l’internista, il cardiologo come lo pneumologo, l’oculista come il nefrologo o il dermatologo.
Renato Rossi
Per approfondire:
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/663720/reumatologia-per-il-medico-pratico-2/
|