Responsabile: 
Daniele Zamperini 
O.M. Roma 19738 -
O. d. G. Lazio e Molise 073422  
daniele.zamperini@gmail.com
 
 
I Principi di questo sito 
Ordine_medici_padova.gif (3418 byte)
Patrocinato da O.M. della Provincia di Padova
Scienza e Professione
Portale Telematico di informazione scientifica e professionale



Mezzo secolo di professione Medica.

Medicina, Biologia, Psicologia, Normativa e Scienze Varie: tutto cio' che fa cultura - Sito Gratuito - Gestore Daniele Zamperini - P.IVA: 01743690586

Modules
· Home
· Archivio Generale
· Ultimi Articoli per Argomento
· Utilità scaricabili
· FAQ - Cosa faccio se...?
· Cerca in Archivio
· Archivio Cronologico
· Web Links
· Amministrazione


 
CPAP nella sindrome delle apnee notturne
Pubblicato da dzamperini in data 19/03/2017 00:00
Medicina Clinica


 Due studi hanno valutato l'efficacia della CPAP nel ridurre sintomi ed eventi cardiovascolari nei pazienti con sindrome delle apnee notturne.


E' noto che la sindrome delle apnee notturne (OSAS) è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.

Il trattamento durante il riposo con dispositivi che assicurano una pressione continua positiva nelle vie respiratorie (continuous positive airway pressure o CPAP) è una delle opzioni disponibili, ma non è noto quale sia l'impatto sulle complicanze cardiovascolari.

Ha cercato di determinarlo uno studio randomizzato e controllato in cui sono stati reclutati 2717 soggetti (età 45-75 anni) affetti sia da OSAS (da moderata a grave) sia da malattia coronarica o cerebrovascolare.

I partecipanti sono stati trattati con le terapie usuali oppure con terapie usuali associate a CPAP.

Nei soggetti trattati con CPAP si ebbe una riduzione significativa del numero di apnee o di episodi ipossiemici per ora (da 29 eventi per ora a 3,7 eventi per ora).
In media i pazienti tollerarono il dispositivo CPAP per 3,3 ore per notte.

Dopo un follow up medio di 3,7 anni l'endpoint primario dello studio (morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, ospedalizzazione per angina instabile. scompenso cardiaco e attacco ischemico cerebrale transitorio) non differiva significativamente tra il gruppo trattato con CPAP e quello di controllo.

Tuttavia la CPAP migliorò significativamente la qualità di vita, l'umore, la sonnolenza diurna e il russamento.

In un altro studio [2] sono stati arruolati 244 pazienti con OSAS che erano stati sottoposti a rivascolarizzazione coronarica. Sono stati esclusi soggetti che avevano una sonnolenza diurna. Anche in questo caso, dopo un follow up di oltre 4,5 anni, la CPAP non ridusse l'incidenza di infarto miocardico, rivascolarizzazione coronarica, ictus o mortalità cardiovascolare. Tuttavia nei soggetti che riuscivano a tollerare la CPAP per più di quattro ore per notte si ebbe una riduzione degli eventi cardiovascolari.

Che dire?

Gli studi suggeriscono che la CPAP non è in grado di ridurre le complicanze cardiovascolari associate con la sindrome delle apnee notturne. A nostro avviso due sono le spiegazioni possibili: o la CPAP effettivamente non è in grado di influire positivamente riducendo gli eventi cardiovascolari oppure il mancato effetto è dovuto alla scarsa compliance con il dispositivo. Infatti, nello studio di McEvoy e coll. in media la CPAP era tollerata per poco più di tre ore per notte e questo potrebbe aver ridotto la sua efficacia, mentre nello studio di Peker e coll. si aveva una riduzione degli eventi cardiovascolari nei soggetti che tolleravano la CPAP per più di quattro ore per notte.

In ogni caso anche migliorare i sintomi e la qualità di vita dei pazienti affetti da OSAS è un obiettivo importante. La CPAP sembra una scelta da proporre soprattutto a pazienti con sintomi disturbanti (russamento, frequenti risvegli notturni, sonnolenza diurna).

Da sottolineare che gli studi avevano arruolato soggetti che, oltre alle apnee notturne, presentavano una coronaropatia o una cerebrovasculopatia: non è noto se la CPAP sia efficace in soggetti senza patologia cardio-cerebrovascolare nota.

Oltre alla CPAP sono stati proposti altri trattamenti come per esempio l'applicazione di devices per mantenere in posizione avanzata la mandibola. In futuro studi di confronto tra le varie opzioni terapeutiche potranno chiarire quali siano le scelte più efficaci e in quali sotoogruppi di pazienti.


Renato Rossi


Bibliografia

1. McEvoy RD et al. CPAP for Prevention of Cardiovascular Events in Obstructive Sleep Apnea. N Engl J Med. Pubblicato online il 28 agosto 2016. 

2. Peker Y et al. Effect of positive airway pressure on cardiovascular outcomes in coronary artery disease patients with nonsleepy obstructive sleep apnea: The RICCADSA randomized controlled trial. Am J Respir Crit Care Med 2016 Sep 1; 194:613. 

 
Links Correlati
· Inoltre Medicina Clinica
· News by dzamperini


Articolo più letto relativo a Medicina Clinica:
Quando ripetere una colonscopia, se negativa?



Valuta Articolo
Punteggio Medio: 0
Voti: 0

Per favore, prenditi qualche secondo e vota questo articolo:

Eccellente
Molto buono
Buono
Nella media
Pessimo



Opzioni

 Pagina Stampabile Pagina Stampabile



Argomenti Associati

Medicina Clinica

Sito gestito e diretto da Daniele Zamperini, Roma, Medico e Giornalista-Pubblicista - Ultima modifica strutturale della pagina: 30/09/2012 - I singoli articoli riportano la data della loro pubblicazione
All logos and trademarks in this site are property of their respective owner. The comments are property of their posters, all the rest © 2005 by me.
You can syndicate our news using the file backend.php or ultramode.txt
PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.34 Secondi