Studio sulla mortalita' nelle malattie intestinali croniche
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Argomento: Medicina Clinica


Secondo alcuni studi nelle malattie intestinali croniche non vi sarebbe un aumento della mortalità totale, anche se possono esserci delle differenze per quanto riguarda mortalità specifiche.

I pazienti affetti da morbo di Crohn o da colite ulceorosa hanno una ridotta aspettativa di vita rispetto alla popolazione normale?
 
Sembra di no. Infatti alcuni studi suffragano l'ipotesi che la mortalità totale, nei soggetti con malattie intestinali croniche, non differisca sostanzialmente da quella della popolazione generale, ma vi possono essere delle differenze per quanto riguarda la mortalità specifica.
 
Per esempio in uno studio finlandese con un follow up di oltre 20 anni la mortalità totale non risultava aumentata nei soggetti con morbo di Crohn o colite ulcerosa, anche se risultava aumentata la mortalità da cause intestinali [1].
 
In un altro studio americano [2] si è visto che la mortalità totale nei pazienti con malattie intestinali croniche era simile a quella della popolazione generale, ma nei soggetti con morbo di Crohn vi era un aumentato rischio di mortalità da malattie intestinali e da BPCO, mentre nei soggetti con colite ulcerosa si era notata una riduzione della mortalità cardiovascolare.
 
 
Recentemente è stato pubblicato uno studio osservazionale norvegese di tipo caso-controllo su una coorte di pazienti affetti da morbo di Crohn seguiti per 20 anni dopo che era stata posta la diagnosi[3].
Si tratta di 237 soggetti a cui la malattia era stata diagnosticata tra il 1990 e il 1993. I controlli erano soggetti della stessa età e dello stesso sesso di ogni paziente, scelti casualmente dalla popolazione generale della stessa area geografica.
 
Si è visto che non vi era differenza tra i pazienti con morbo di Crohn e i controlli per quanto riguarda la mortalità totale. Non vi era una differenza statisticamente significativa neppure per mortalità specifiche dovute a neoplasie gatrointestinali, neoplasie in genere o malattie cardiovascolari.
 
Come si vede, lo studio conferma che, almeno nella popolazione esaminata, il morbo di Crohn non appare associato ad un aumento della mortalità totale, neoplastica o cardiovascolare.
 
Rimane da stabilire se questa osservazione sia valida anche per altri tipi di popolazione.
 
Renato Rossi
 
Bibliografia
 
1. Manninen P et al. Mortality in ulcerative colitis and Crohn's disease. A population-based study in Finland. J Crohns Colitis. 2012 Jun;6:524-8.
 
2. Jess T et al. Survival and cause specific mortality in patients with inflammatory bowel disease: a long term outcome study in Olmsted County, Minnesota, 1940-2004.
Gut. 2006 Sep;55(9):1248-54.
 
3. Hovde O et al. Mortality and causes of death in Crohn`s disease: results from 20 years of follow-up in the IBSEN study. Gut. 2013 Jun 6.





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