Divieto di sosta ed intralcio valgono anche per gli invalidi
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario


Il possesso del contrassegno per invalidi facilita alcuni aspetti della circolazione, ma non rende leciti comportamenti "anarchici", come l' intralcio al traffico o il parcheggio in zona vietata. L'art. 11 comma 1 del  D.P.R  503/96  consente facilitazioni alla circolazione di veicoli destinati agli invalidi che esibiscano l' apposito contrassegno " purché ciò non costituisca grave intralcio al traffico, nel caso di sospensione o limitazione della circolazione per motivi di sicurezza pubblica, di pubblico interesse o per esigenze di carattere militare, ovvero quando siano stati stabiliti obblighi o divieti di carattere permanente o temporaneo, oppure quando sia stata vietata o limitata la sosta" I titolari di questi permessi quindi non sono esenti dall' obbligo di osservanza delle regole stradali imposte al fine di evitare intralcio o pericolo per la circolazione. (Cassazione  sez VI, n 16500/14)

Un disabile era stato multato per aver parcheggiato la propria autovettura in divieto di sosta.
Avendo presentato ricorso, la multa era stata confermata dai giudici di merito.
L' invalido ricorreva in Cassazione; il Comune, invece non si opponeva al ricorso e non si presentava. Malgrado cio' la Cassazione, in base a una giurisprudenza precedente, ha ugualmente confermato le sentenze di merito, ribadenda alcuni principi.
La circolazione e la sosta dei veicoli con contrassegno invalidi  e' stata concessa dalle autorità competenti con modalita' e in misura non assoluta ma condizionata dalle condizioni locali, purche' non si verifichi grave intralcio al traffico e si rispettino i divieti di sosta.
La presenza del contrassegno invalidi, ha stabilito la Cassazione, non esime dal rispetto dei divieti imposti dall'art. 158 codice della strada, per la presunzione, accordata dal legislatore, nel caso delle specifiche violazioni previste da detta norma, di intralcio e pericolo per la circolazione che non è derogata dall'art. 11, comma 1, del d.P.R. 24 luglio 1996, n. 503.

Commento
Le situazioni in cui la sosta e' vietata anche agli invalidi, si possono quindi cosi' incompletamente  elencare:
divieto di fermata o di sosta con rimozione forzata, in seconda fila, in corrispondenza di incroci, attraversamenti pedonali, strettoie, passaggi a livello, gallerie, aree di fermata bus, corsie preferenziali per bus, contro il senso di marcia, nelle aree riservate ai mezzi di soccorso e di polizia
E' tuttavia  comunissimo, almeno in alcune citta' vedere automobili col contrassegno invalidi sostare nelle situazioni piu' irregolari creando disagi e intralcio ai comuni automobilisti senza che venga preso alcun provvedimento e senza che del disabile ci sia nemmeno l' ombra.
Il contrassegno, in effetti, e' divenuo un ambitissimo trofeo che consente lo shopping nelle aree a traffico limitato oppure il parcheggio vicino al ristorante al centro, dove non si potrebbe sostare.
Senza invalido, naturalmente!
Il sistema dei contrassegni andrebbe drasticamente riformato esigendo giustificativi o maggiori controlli. Ne beneficerebbero anche i "veri" invalidi, quelli che veramente ne hanno bisogno.

Daniele Zamperini
E' tuttavia  comunissimo, almeno in alcune citta' vedere automobili col contrassegno invalidi sostare nelle situazioni piu' irregolari creando disagi e intralcio ai comuni automobilisti senza che venga preso alcun provvedimento e senza che del disabile ci sia nemmeno l' ombra.Il contrassegno, in effetti, e' divenuo un ambitissimo trofeo che consente lo shopping nelle aree a traffico limitato oppure il parcheggio vicino al ristorante al centro, dove non si potrebbe sostare.Senza invalido, naturalmente! Il sistema dei contrassegni andrebbe drasticamente riformato esigendo giustificativi o maggiori controlli. Ne beneficerebbero anche i "veri" invalidi, quelli che veramente ne hanno bisogno.Daniele Zamperini






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