Raccomandata con busta vuota? Deve provarlo il destinatario
Data:
Argomento: Normative di interesse sanitario


 Spetta al destinatario della raccomandata a/r dimostrare che la busta ricevuta sia vuota. L' arrivo della raccomandata fa presumere che il contenuto sia regolare: e' del destinatario, eventualmente, provare il contrario (Cass. Civ. 5397/2016)
Qualche suggerimento per evitare spiacevoli contestazioni
Daniele Zamperini


Una congregazione religiosa invocava la nullita' di una cartella di pagamento Equitalia sostenendo di non averla mai ricevuta in quanto la busta era vuota e non conteneva il documento fiscale.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla Congregazione; Equitalia pero' ricorreva in Cassazione.

La Cassazione, pur evidenziando che sull' argomento esistono pronunce difformi, si allineava all' orientamento prevalente e accoglieva il ricorso di Equitalia.

Per la Cassazione sono assistiti da fede privilegiata sia l' accettazione che l' avviso di ricevimento della raccomandata per cui il mittente puo' limitarsi a consegnare il plico chiuso all' agente postale. Stara' al destinatario l' onere di superare la presunzione legale provando il contrario.
E' onere del' ente postale curare la consegna all' indirizzo del destinatario, e verificare che la persona legittimata alla ricezione firmi la ricevuta di ritorno ed il registro.
E' onere del destinatario dimostrare, anche con prova testimoniale, che la busta ricevuta era vuota.

Commento:
Gia' da tempo molti legali consigliano, in caso di spedizioni postali di documenti importanti, di non servirsi della classica busta chiusa ma di procedere con la tecnica del "plico" vero e proprio: piegare la comunicazione in tre parti mantenendo il testo all' interno e poi chiudendola con nastro adesivo, scrivendo poi all' esterno sia l' indirizzo del destinatario che del mittente, come se si trattasse di una busta.
In questo modo il timbro postale rimarra' impresso sul retro stesso della comunicazione, e non sara' possibile disconoscere l' arrivo.
Questo perche' capita che qualche destinatario (spesso in malafede) affermi poi, magari con testimoni di dubbia attendibilita', di aver ricevuto una busta vuota, cercando quindi di annullare l' invio.

Mi dicono che le poste chiedano un supplemento per l' invio di plichi cosi' confezionati, ma la sicurezza val bene qualche euro.
Daniele Zamperini







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