In arrivo nuove tecniche per scoprire gli "autisti al cellulare"
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Argomento: Normative di interesse sanitario



Negli Stati Uniti e' stata implementata una tecnologia che permette di accertare se l' automobilista coinvolto in un incidente fosse in realta' impegnato al telefono.
E' prevista una successiva diffusione in Europa.
Daniele Zamperini


Tutti sanno che l' uso del cellulare durante la guida e' in linea di principio vietato, salvo l' uso di auricolari o dispositivi vivavoce, tuttavia e' frequentissimo vedere guidatori alle prese con manovre difficoltose o spericolate effettuate con una sola mano perche' l' altra e' impegnata dal telefonino. Cosa ancor piu' grave e' quando l' autista e' impegnato a leggere o a scrivere messaggi, tenendo cosi' le mani occupate e lo sguardo distolto dalla strada.
E' pero' difficile poter accertare, dopo l' incidente, se ricorressero queste circostanze.

Negli USA e' stato percio' messo a punto il "Textalyzer", marchingegno costruito dalla azienda israeliana Cellebrite (che, a quanto si dice e' la stessa che ha aiutato l'Fbi a sbloccare l'Iphone 5).

La cosa funzionerebbe cosi': gli automobilisti coinvolti in un incidente verranno invitati a sottoporre il loro cellulare al test dello strumento che potra' stabilire se prima del sinistro stavano "smanettando" oppure no.  Questa operazione rileverebbe solo l' attivita' del telefonino e non violerebbe la privacy in quanto non raccoglierebbe dati personali ne' numeri di telefono o altri contenuti.
Bisognera' vedere come sara' possibile distinguere se la telefonata fosse stata effettuata in vivavoce oppure no, ma gli smanettoni della tastiera non avrebbero invece nessuno scampo.

Attualmente sono in corso test di verifica nello stato di New York, ma sembra che l' attenzione di molti altri sia puntata sul dispositivo.

Un promemoria: in Italia l' uso del cellulare senza vivavoce o auricolare e' punito con multa da 161 a 646 euro, oltre alla decurtazione di cinque punti dalla patente e alla sospensione della stessa da uno a tre mesi in caso di recidiva nel biennio.
Daniele Zamperini







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