Controllare il cellulare del partner puo' essere reato
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Argomento: Normative di interesse sanitario




E' forte la tentazione di dare un' occhiata al cellulare del partner, com si vede fare in tanti telefilm. Naturalmente se e' fatto senza malizia non c'e' problema, ma farlo con prepotenza per esercitare un controllo sul partenr, integra il reato  di cui all’art. 628 c.p (rapina)
(Cass. Penle sez II n. 11467/2015)
Daniele Zamperini


I fatti: un uomo si impadroni' con la forza del cellulare della ex allo scopo di evidenziare presso il padre di lei una serie di messaggi ricevuti dal sospetto amante. 
L' uomo sostenne davanti ai giudici di averlo fatto per uno scopo essenzialmente "morale" di autogiustificazione verso il padre di lei, e non per ottenere un profitto ingiusto (quello che generalmente e' richiesto dall' art. 628 c.p.)   

La Cassazione pero' rigettava l' argomentazione ribadendo che per configurarsi il reato di rapina non occorre che lo scopo sia quello di procurare a se' o ad altri un profitto di natura economica, ma “..il profitto può concretarsi in qualsiasi utilità, anche solo morale, in qualsiasi soddisfazione o godimento che l'agente si riprometta di ritrarre dalla propria azione, purché questa sia attuata impossessandosi con violenza o minaccia della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene.”   

Veniva riconosciuta anche la violazione della liberta' di autodeterminazione della sfera sessuale della donna, che“comporta la libertà di intraprendere relazioni sentimentali e di porvi termine” nonche' il diritto alla riservatezza.  

“L'instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all'autodeterminazione fondato sull'art. 2 della Costituzione.”  

Le azioni dell' uomo sono comunque confermate come antigiuridiche, e l' uomo veniva condannato per rapina.   

 Daniele Zamperini






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