La sindrome depressiva aggrava la cardiopatia
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Argomento: Medicina Clinica


I cardiopatici affetti da insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale, seppur ben curati, presentano maggiori rischi di morte nel caso di una importante sindrome depressiva coesistente. Ma anche la vita da single sembra predittiva di un maggior rischio

La depressione predice la prognosi in molte patologie cardiovascolari: nonostante l'aumento del rischio nei pazienti affetti da entrambi questi disturbi, finora l'influenza della depressione in questa particolare situazione non era stata analizzata.

Alcuni studi avrebbero inoltre dimostrato che anche la condizione di single aumenterebbe il rischio di mortalita’ e di patologia vascolare.


E' stato recentemente raccomandato lo screening della depressione nei pazienti coronaropatici per identificare coloro che potrebbero trarre benefici da ulteriori indagini o terapie, ed è emerso che gli SSRI sono efficaci in questi pazienti quanto in quelli liberi da patologie mediche.


In assenza di studi clinici che abbiano espressamente analizzato il rischio psicosociale, nei pazienti con insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale, depressione e mancanza di un coniuge dovrebbero essere considerati marcatori di rischio che identificano soggetti che potrebbero richiedere ulteriori sforzi terapeutici volti tanto a gestire le patologie cardiache che a modificare gli altri fattori di rischio noti.

Giuseppina Onotri - Guido Zamperini

Fonte:
Circulation online 2009, pubblicato il 29/6 





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