La colchicina e' utile nella prevenzione cardiovascolare secondaria
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Argomento: Medicina Clinica


Secondo uno studio la colchicina risulta efficace nel ridurre la morbilita’ in pazienti con coronaropatia stabile.

La colchicina potrebbe avere un'efficace azione preventiva in pazienti con coronaropatia?

La base fisiopatolgica di tale azione sarebbe l'attivita’ inibitoria del farmaco sui neutrofili (che si trovano in numero abbondante nelle placche aterosclerotiche).
 
Per testare questa ipotesi sono stati reclutati 532 pazienti con coronaropatia stabile trattati con terapia standard (antiaggreganti, statine).
Sono stati randomizzati a ricevere colchicina (0,5 mg/die) 282 partecipanti, mentre 250 non hanno ricevuto il farmaco. Il follow up e’ stato di 3 anni.
L'endpoint primario (sindrome coronarica acuta, arresto cardiaco non in ospedale, ictus ischemico non cardioembolico) si e’ verificato nel 5,3% del gruppo colchicina e nel 16,0% del gruppo controllo, con una riduzione statisticamente significativa del rischio relativo del 67%.
 
Che dire?
Sicuramente uno studio interessante su un farmaco da molti anni in uso e che potrebbe avere un'indicazione importante come la prevenzione cardiovascolare secondaria.
Di certo una buona notizia, anche perche’ la riduzione degli eventi ottenuta nello studio recensito in questa pillola e’ davvero impressionante, considerando poi che i partecipanti erano trattati in modo ottimale.
Ovviamente una rondine non fa primavera: saranno necessari ulteriori studi con adeguata potenza statistica per confermare questi dati. Sara’ importante, inoltre, valutare se la colchicina risultera’ piu’ efficace in alcuni sottogruppi di pazienti come per esempio quelli con iperuricemia di base.
 
 
Renato Rossi
 
 
Bibliografia
 
1. Nidorf SM et al. Low-dose colchicine for secondary prevention of cardiovascular disease. J Am Coll Cardiol. 2013 Jan 29;61:404-10.





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