Alcuni mesi fa abbiamo descritto alcune singolari modificazioni delle nostre capacità cognitive indotte dalle Reti Sociali digitali: ricordiamo i fenomeni di intimità psicotecnologica tra gli aderenti, il senso di appartenenza, la riduzione dello spirito critico e della funzione autocritica, la disposizione psicologica all’influenzamento ed al conformismo con gli altri membri delle reti digitali (1-3).
In questa pillola illustreremo alcune tecniche raffinate che consentono a chi controlla o comunque manipola i social network di influenzare anche i lettori più attenti. È ben noto che la classiche, tradizionali “fake news” sono riconoscibili per varie caratteristiche: la semplificazione della realtà, la alterazione di dati ed eventi, il tono propagandistico, la utilizzazione di linguaggi e figure retoriche semplicistiche e vari altri artefatti. Le fake news continuano ad essere uno strumento molto utilizzato, in quanto poco costoso e molto efficace, ma le lobby economiche e politiche hanno elaborato metodi molto più raffinati ed avanzati per raccogliere consenso e orientare le menti dei clienti o degli elettori.
Le tecniche più raffinate ed evolute sono molto più difficili da intercettare ed evidenziare in quanto si sviluppano in varie fasi: 1) Profilazione dell'utente caratteristiche della sua personalità, sue idee, preferenze, obiettivi desideri... 2) Individuazione delle reti digitali cui l'utente è connesso. 3 )Identificazione del ruolo dell'utente e della sua attività nelle reti cui partecipa 4 )Valutazione del potenziale reclutamento dell'utente nel progetto della Lobby: semplice aderente, punto di riferimento di una piccola rete, nodo importante di varie reti, influencer multirete... 5 )Creazione di un progetto personalizzato di coinvolgimento basato sull'invio di contenuti gratificanti per il ricevente;se il soggetto risponde adeguatamente sono previsti i livelli progressivi di coinvolgimento con possibile partecipazione personale a manifestazioni nelle quali sono previsti meccanismi di ricompensa anche economici.
Un livello tanto sofisticato di condizionamento psicologico può sembrare sorprendente per chi è divenuto adulto leggendo la vecchia carta stampata, ma i grandi giornali americani hanno ripetutamente documentato che questa procedura è stata applicata con successo da varie lobby e forze politiche americane, e sappiamo con certezza che anche in Italia alcune lobby politiche ed economiche sono in grado di studiare ed influenzare i potenziali clienti o sostenitori. È interessante sottolineare come i nuovi professionisti della manipolazione digitale siano tecnici molto preparati che utilizzano dispositivi di intelligenza artificiale per classificare con precisione i vari utenti basandosi semplicemente sui siti visitati, sul tempo trascorso nei vari siti, sulle stringhe di ricerca utilizzate o, se disponibili, sui profili le foto e i commenti lasciati nei social.
È possibile identificare le caratteristiche basilari della personalità dell'utente che moduleranno la comunicazione e il dialogo con lui. Comunemente vengono utilizzati i cosiddetti “Big Five” ovvero le cinque dimensioni di personalità che verranno utilizzate nella comunicazione con i diversi utenti delle reti: 1) estroversione- introversione; 2) apertura- chiusura mentale; 3) amicalità- scontrosità; 4) coscienziosità- superficialità 5) stabilità emotiva- nevroticismo. Ottenuto il profilo dell'utente, conosciute le sue preoccupazioni ed esaminate se possibile le sue reazioni a vari eventi, è piuttosto semplice con l'aiuto dell'intelligenza artificiale mandare messaggi personalizzati che lo coinvolgano proponendo un progressivo impegno in vista di un obiettivo e fornendogli gratificazioni proporzionate al livello di impegno o, per le lobby economiche, agli investimenti del cliente.
Nel caso in cui l'utente esprima qualche critica o perplessità verranno inviati messaggi che valorizzano il suo punto di vista, tentando di coinvolgerlo comunque e continuando a fornirgli gratificazioni psicologiche ed eventualmente anche gadget di vario genere e tipo proporzionate al livello di impegno dell'utente. Il principio fondamentale che viene adottato è quello di non entrare mai in contrapposizione diretta con l'utente o con il potenziale elettore, ma di cercare di coinvolgerlo in ogni modo anche con ruoli marginali o secondari. Un secondo livello nel quale il “Grande Fratello” è quanto mai efficiente è la individuazione del ruolo dell'utente nei vari social network. Tutti i gestori di social network elaborano per motivi tecnici e funzionali “Grafi” delle varie Reti nei quali sono individuati i Nodi Vitali ovvero quelli che danno origine alla rete, i Nodi Principali che sono i primi a legarsi ai Nodi Vitali, ed i vari nodi secondari o terziari reclutati dai nodi precedenti. I nodi vitali e quelli principali della rete ovvero i soggetti che creano o comunque influenzano fortemente idee ed opinioni dei partecipanti sono tenuti in gran conto da chi è interessato a utilizzare la rete per proprie finalità. Verso questi soggetti le lobby politiche ed economiche manifestano grande interesse, arrivando a stipulare veri e propri contratti di collaborazione: denaro in cambio di influenza psicologica e culturale sulla rete nella quale gli influencer sono punti di riferimento.
Moltissime persone si chiederanno come sia possibile con semplici messaggi o addirittura solo con Tweet influenzare e talora a creare uno stato psicologico di dipendenza e condizionamento. Purtroppo questi fenomeni non solo sono possibili ma ne è documentata la crescente frequenza: il motivo del loro successo è relativamente semplice per chi conosca le principali caratteristiche ed i principali bias della mente umana ( caratteristiche e bias ben noti agli studiosi di psicologia cognitiva). Ne elenchiamo brevemente solo i principali: la fluidità cognitiva, ovvero la tendenza ad accettare le spiegazioni più semplici o le più gradevoli o comunque quelle che non contrastano con le nostre credenze; la avversione per il rischio e per il disagio psicologico (pensare è faticoso e può metterci in difficoltà...) il fenomeno psicologico della “meta- ignoranza” , in base al quale la maggior parte delle persone è convinta di essere più intelligente e capace rispetto alla media e di essere depositari della verità, la istintiva ricerca di gratificazione e di emozioni positive e il parallelo rifiuto istintivo di critiche o comunque di notizie e comunicazioni che suscitino emozioni negative...
Concludendo dobbiamo anzitutto ricordare che le reti digitali sociali (social network) non sono semplici strumenti di comunicazione o di svago, ma sono anche una finestra aperta sulla nostra vita e in particolare sul nostro modo di sentire, pensare ed agire. E’ ormai accertato che molte organizzazioni economiche e politiche assumono dal Web il maggior numero possibile di informazioni su di noi, sulle nostre idee, le nostre credenze, le emozioni, i sentimenti, i nostri comportamenti... In attesa che i garanti della privacy si occupino seriamente del problema, ciascuno di noi può accettare passivamente tutto ciò, oppure può tentare di mantenere una sua parziale autonomia esercitando un costante spirito critico e fornendo il suo contributo costruttivo a chi cerca di limitare questi preoccupanti fenomeni..
Riccardo De Gobbi e Giampaolo Collecchia
Bibliografia
1)http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8075&sid=1020236392 2)http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8081&sid=1020236392 3)http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8083&sid=1020236392 4)Antonio Teti: Cyber Influence Il Sole 24 ORE Edit. Milano 2023 5) Nicholas Carr : Internet ci rende stupidi ? Raffaello Cortina Editore Milano 2011 6) Antonio Teti: PsychoTech Il punto di non ritorno Spinger- Verlag Italia Editore Milano 2011
Per Approfondire la applicazioni della Intelligenza Artificiale: Collecchia G. De Gobbi R.: Intelligenza Artificiale e Medicina Digitale. Una guida critica. Il Pensiero Scientifico Ed. Roma 2020 http://pensiero.it/catalogo/libri/pubblico/intelligenza-artificiale-e-medicina-digitale
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