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La contraccezione si appresta a diventare “maschile”
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Allo studio, in fase avanzata, una sostanza che inibisce reversibilmente, a livello centrale, la produzione di spermatozoi
Al meeting dell'American Association of Pharmaceutical Scientists, tenutosi recentemente a San Diego (Usa), e’ stata presentata da Jim Dalton, ricercatore della Ohio State University operante presso la GTx, industria di Memphis specializzata in trattamenti ormonali, quella che potrebbe diventare, in prospettiva, la “pillola per lui”.L’ approccio al problema appare abbastanza originale: i ricercatori avrebbero individuato una molecola (un modulatore del recettore androgeno selettivo (Sarm) ) che agirebbe bloccando a livello cerebrale l'ormone addetto al controllo della produzione di spermatozoi. Aspetto fondamentale: il blocco sarebbe assolutamente reversibile, e la produzione di spermatozoi riprenderebbe pochi mesi dopo l’ interruzione del trattamento. Lo studio, per il momento, e’ fermo al livello sperimentale su animali: nei topi il prodotto sperimentrale, chiamato temporaneamente C-31, ha evidenziato un effetto assoluto, con il 100% di infertilita’, e un ritorno alla situazione precedente di fertilita’ nel 100% dei casi dopo 100 giorni dall’ interruzione della somministrazione.
Si ipotizza che nell’ uomo possano riscontrarsi risultati analoghi, con modalita’ sovrapponibili, pero’ la cautela (e le norme vigenti) impongono ancora un lungo periodo di studio (almeno 5 anni) per verificare l’ effettiva potenzialita’ di tale sostanza e gli eventuali effetti secondari. L’ interesse e’ tuttavia altissimo, e gli studi sono stati finanziati dai National Institutes of Health americani. |
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