Una metanalisi evidenzia che nessun regime antipertensivo riduce la mortalità totale nel paziente diabetico nefropatico, tuttavia aceinibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina riducono il rischio di comparsa di insufficienza renale terminale.

 Uno studio osservazionale suggerisce che dopo un TIA o un ictus minore rimane elevato il rischio di ictus e decesso nel breve e nel lungo termine.

Inquinamento aria: nuovi dati, nuove conoscenze 

(solo un Dio ci può salvare?*)  

 Quando la avidità e la stupidità umana non hanno limiti… 

 Sulla base dei risultati dei due studi epidemiologici danesi, il rischio di tumore non melanoma della pelle potrebbe aumentare da circa 4 a 7,7 volte per epitelioma spinocellulare e 1,3 volte per il carcinoma a cellule basale, a seconda della dose cumulativa di HCTZ. 

 Una messa a punto sull'iter diagnostico e sul trattamento del paziente con dispepsia.

 Una puntualizzazione dei principali effetti collaterali non muscolari delle statine. 

 Nella fibrillazione atriale non valvolare gli inibitori del fattore Xa (NAO) riducono il rischio di ictus, di embolismo sistemico, di emorragie maggiori, di emorragie intracraniche e la mortalità totale rispetto agli antagonisti della vitamina K (TAO).

Quando nuove evidenze scientifiche non riescono a spazzare vecchie credenze e si rischia di far confusione tra causa ed effetto della malattia cardiorenale…..

 Una revisione sistematica della letteratura suggerisce che la perdita di peso ottenuta mediante dieta con/senza attività fisica comporta una riduzione delle morti premature negli adulti obesi.