Consegna ricette: indispensabile semplificare le procedure per i medici di famig
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Argomento: Pensieri e opinioni professionali


I recenti provvedimenti del Garante della Privacy, diretti probabilmente alle strutture sanitariue complesse, hanno pero' generato confusione e difficolta' presso i medici di famiglia, soprattutto per l' aspetto che riguarda la consegna di ricette o prescrizioni a soggetti delegati dai diretti interessati. Chi scrive si era' gia' espresso sull' argomento (http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=192&mode=thread&order=0&thold=0) per cui, nella sua veste di rappresentante sindacale ma nell' interesse di tutti, ha inviato una lettera al Garante chiedendo espressamente l' applicazione di una procedura semplificata.

Al Garante per la Privacy
Oggetto: Ritiro ricette presso il Medico di Famiglia. Necessita’ di semplificazione burocratica

Si premette che in base all’ attuale normativa al Medico di Famiglia e’ stata riservata una procedura semplificata su diversi adempimenti sulla privacy.
Ad esempio, il MdF raccoglie il consenso al trattamento dei dati personali (“allargato” ad altre figure professionali) una sola volta, in occasione dell’ inizio del rapporto fiduciario; tale consenso inoltre puo’ essere rilasciato anche oralmente, e l’ informativa puo’ essere comunicata in modo semplificato, anche con un avviso apposto in sala d’aspetto.

Nel corso dell’ attivita’ professionale, pero’, si presentano alcuni aspetti critici:

Il Medico di Famiglia si trova spesso in condizione di effettuare prescrizioni in assenza del paziente, affidandole a suoi delegati. Cio’ in base al contratto convenzionale per la medicina Generale, che gia’ dal 2003 prevede all’ art. 36 (riportato anche nelle successive versioni) “Il medico può dar luogo al rilascio della prescrizione farmaceutica anche in assenza del paziente, quando, a suo giudizio, ritenga non necessaria la visita del paziente”
Di questa facolta’ si avvalgono soprattutto i soggetti “deboli” (anziani o malati o comunque impossibilitati a lasciare la propria abitazione) che delegano i propri familiari o altre persone di fiducia per gli adempimenti connessi al ritiro delle prescrizioni e all’ acquisto dei farmaci in farmacia.

E’ quindi prassi comune che il malato comunichi telefonicamente al medico la necessita’ di rinnovare la prescrizione dei farmaci in uso, preavvisando dell’ invio di una persona di fiducia per il ritiro.

Alcune comunicazione del Garante ( 9/11/2005 e, recentemente la newsletter n. 317 del 19 dicembre 2008) hanno pero’ creato  sconcerto interpretativo allorche’ viene sottolineato:
 ” L'Autorità ha anche ribadito che le prescrizioni mediche devono essere consegnate solo al paziente o ritirate anche da persone diverse sulla base di una delega scritta mediante la consegna in busta chiusa”.

Il presente Sindacato, pienamente d’accordo sull’ applicazione di tale prassi per le strutture sanitarie specialistiche o comunque non legate da un rapporto di fiducia costante e formalizzato,  ritiene che non possa invece essere applicato ai medici di famiglia, che operano in seguito al peculiare rapporto descritto sopra.

Infatti una interpretazione ristretta del disposto sopracitato da parte dei medici di base comporterebbe una serie di gravi difficolta’ e disservizi per gli utenti “fragili”, e un carico burocratico esagerato e di dubbia utilita’.
Infatti cio’ comporterebbe che l’ eventuale incaricato al ritiro di una ricetta
1) si rechi dapprima al domicilio del malato per ritirare la delega scritta,
2) poi vada dal medico per ritirare la prescrizione in busta chiusa,
3) successivamente si rechi in farmacia dove la busta viene aperta e vengono consegnati i farmaci (in assoluta evidenza, che vanifica ogni precedente precauzione)
4) e poi, finalmente, porti i farmaci a casa del malato.

E’ evidente come tale prassi risulti assolutamente inutile, farraginosa e penalizzante per tutti gli attori.

Il sottoscritto Sindacato ritiene pertanto che le modalita’ semplificate previste per i MdF siano estensibili anche all’ aspetto della consegna di ricette o prescrizioni ad incaricati fiduciari; che la delega al ritiro possa essere comunicata verbalmente, e che si possa omettere, ma sempre col consenso dell’ interessato, l’ inutile consegna in busta chiusa.

Si chiede quindi il parere del Garante in merito a questo aspetto, ed una eventuale comunicazione chiarificatrice.

Roma, 6/4/2009
                                                                               Dott. Daniele Zamperini
                                                          Responsabile SMI-Lazio per la Medicina Generale






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