Si sono riaccese le polemiche sul Ponte sullo Stretto, con argomentazioni contrarie talvolta molto "originali". Ma perche' non ascoltare invece quelli che sanno ragionare con competenza e che sanno cogliere le soluzioni che possono accontentare tutti? Soprattutto i "no ponte"? Dall’ Associazione “Allievi di Swift”
Ill.mo Onorevole, Le scrivo in qualità di Presidente della Associazione Nazionale " Libera Italia” in quanto Ella, persona di grande intelligenza e di lodevole iniziativa, è certamente tra i pochi in grado di capire l’importanza, le conseguenze e le possibilità di sviluppo della nostra Modesta Proposta.
La sottoscritta Associazione (nome ufficiale “LIBERA ITALIA SENZA SICILIA”) pone alla Sua Attenzione, nel suo ruolo di Alta Autorita’ dello Stato, la nostra semplice ma geniale proposta, incredibile nella sua capacita’ di porre definivamente fine all’ annoso e dibattutissimo problema del Ponte sullo Stretto e delle interminabili diatribe connesse, con oltretutto una serie di importanti benefici economici. La nostra proposta si puo’ riassumere cosi’:
REGALIAMO LA SICILIA ALLA TUNISIA!
Capisce senz’altro come l’ alienazione della bella ma troppo problematica Regione possa costituire la soluzione DEFINITIVA del problema!
Lei potrebbe obiettare che sia poco etico regalare ad un altro Stato una porzione di territorio italiano e con essa la parte di cittadinanza che, seppur troppo silenziosa, e’ stata lodevolmente impegnata e collaboratrice.
In realta’ eventi del genere si sono gia’ pacificamente verificati in passato: ricordera’ come nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l'Alaska dalla Russia al prezzo di 4 $ al Km2 (circa 141 milioni di dollari attuali) oppure, molto piu’ vicino a noi, come nel 1768 la Repubblica di Genova, rovinata dai debiti, cedette la Corsica alla Francia come garanzia per i debiti contratti.
Siamo pressoche’ certi che un eventuale referendum nazionle si esprimerebbe favorevolmente ma, perche’ la transazione rivesta un sicuro carattere contrattuale rispondente alle norme intenazionali. proponiamo che, anziche’ una semplice donazione, venga effettuata una regolare COMPRAVENDITA, magari al prezzo simbolico di UN EURO, che comprenda pero’, da parte della Tunisia, il completo accollamento di tutte le pendenze economiche, passate e future, della Regione stessa.
Immagini solo i benefici per l’ Italia: pensi agli enormi risparmi per lo Stato Italiano, che potrebbe cosi’ usare i fondi destinati al Ponte (e agli altri benefit economici per l’Isola) per innumerevoli altre rilevantissime e utilissime opere sparse su tutto il territorio nazionale. Pensi alle imponenti infrastrutture siciliane (gravanti sui bilanci regionali e nazionali) da risanare qualora fosse costruito il Ponte (adeguamento delle strutturre viarie, dei tratti ferroviari, delle infrastrutture civili come acquedotti e fognature, ecc.).
Con il nostro progetto queste spese andrebbero invece a gravare sui bilanci della Tunisia, certamente piu’ capace (secondo le chiassose attuali voci critiche) di farvi fronte rispetto all’ inadeguata Italia, placando cosi’ gli attuali incontentabili pseudoesperti polemisti locali.
E’ evidente che cosi’ gli isolani piu’ polemici (quelli capaci di trovare scuse ridicole pur di ostacolare) non avrebbero piu’ motivo di lamentari dello Stato Italiano, felici di avere finalmente chi certamente sapra’ accontentarli in tutto!
E pensi poi alla soddisfazione di sentirli lamentare di un altro Paese e non del nostro!!
Come effetto collaterale ma non disprezzabile consideri che la nostra proposta risolverebbe anche l’ annoso il problema dei migranti africani, inesorabilmente bloccati nella Sicilia Tunisina, essendo lo Stretto facilmente controllabile dalla Marina Italiana.
Certo, l’ Italia verrebbe a perdere alcuni indubbi benefici: i cannoli, le arancine, alcuni vini di buona qualita’, ma nulla di paragonabile ai vantaggi conseguiti da tutte le altre Regioni soddisfatte (loro si’) di essere Italiane.
Confidiamo quindi nel suo appoggio in Parlamento perché questi principi vengano inseriti anche nella Costituzione eliminando arcaiche barriere morali in nome dei valori fondamentali di Autodeterminazione. Noi, da parte nostra, possiamo assicurarle un appoggio per le prossime elezioni ed un rapporto futuro assolutamente privilegiato.
Ribadiamo quindi con forza il nostro motto:
VENDIAMO LA SICILIA ALLA TUNISIA!
Distinti saluti
Associazione Libera Italia Senza Sicilia Il Comitato Direttivo
P.S.: il nostro rammarico a tutti i siciliani "seri", vittime delle circostanze... D.Z. |