Secondo uno studio osservazionale l'uso degli antidepressivi negli anziani non è associato ad un aumento del rischio di demenza.
Alcuni studi hanno suggerito che la depressione può costituire un fattore di rischio per la comparsa di decadenza cognitiva/demenza. Viene spontanea quindi la domanda se vi può essere una qualche responsabilità degli antidepressivi.
Per determinarlo sono stati valutati 5511 soggetti (età media 71 anni, 42% uomini) partecipanti allo studio di Rotterdam e privi di demenza al baseline (2008). Il punteggio MMSE al basale era > 25. La comparsa di demenza è stata determinata (fino al 2018) ogni 4 anni tramite valutazione clinica e risonanza magnetica cerebrale. Inoltre, grazie a un registro di prescrizioni farmacologiche, è stata determinata la prescrizione di antidepressivi dal 2002 al basale.
Si è visto che l'uso degli antidepressivi comportava un aumento del 14% del rischio di demenza o del rischio di aumentato declino cognitivo o di atrofia della sostanza bianca o grigia cerebrale. Tuttavia tale aumento non era statisticamente significativo: HR 1,14; IC95% 0,92-1,41.
Scorporando i dati in base al tipo di antidepressivi si è evidenziato che il rischio non era statisticamente significativo per gli SSRI (HR 1,12; IC95% 0,81-1,54) mentre lo era per i triciclici (HR 1,36; IC95% 1,01-1,83). In ogni caso non vi era una relazione dose-risposta.
Lo studio presenta dei limiti perché ha escluso dalla valutazione chi al basale aveva un MMSE di 25 o inferiore e questo potrebbe aver portato ad escludere per esempio soggetti con livelli di istruzione inferiore. Sappiamo infatti che la performance a un test come l'MMSE può essere influenzata, oltre che dallo stato cognitivo, anche dalla scolarità del paziente. Tuttavia i dati appaiono tranquillizzanti, perlomeno per quanto riguarda gli SSRI che sono i farmaci antidepressivi più frequentemente prescritti negli anziani.
Va detto comunque che uno studio osservazionale precedente [2] aveva suggerito che negli anziani gli SSRI erano associati a maggiori eventi avversi rispetto ai triciclici. Gli autori però avvertivano giustamente che, data la natura osservazionale del loro lavoro, era necessaria cautela nell'interpretazione per la possibile presenza di fattori di confondimento. Un principio che ci sentiamo di estendere a tutti gli studi di questo tipo, soprattutto quando i risultati sono tra loro contrastanti.
Renato Rossi
Bibliografia
1. Vom Hofe I, Stricker BH, Vernooij MW, Ikram MK, Ikram MA, Wolters FJ. Uso di antidepressivi in relazione al rischio di demenza, declino cognitivo e atrofia cerebrale. Alzheimers Dement. 2024 Apr 1. doi: 10.1002/alz.13807. Epub ahead of print. PMID: 38561253.
2. Coupland C, Dhiman P, Morriss R, Arthur A, Barton G, Hippisley-Cox J. Uso di antidepressivi e rischio di esiti avversi negli anziani: studio di coorte basato sulla popolazione. BMJ. 2 agosto 2011;343:d4551. doi: 10.1136/bmj.d4551. PMID: 21810886; PMCID: PMC3149102.
|