Leggiamo periodicamente sui giornali di questo o quel medico finito agli onori della cronaca per rapporti di affari e trasfermenti di denaro poco chiari con aziende farmaceutiche o altri Enti operanti nella sanita’.
Recentemente la pandemia da Covid ha fatto sorgere parecchi dubbi: farmaci, mascherine, prodotti farmaceutici vari.
Per consolarci possiamo estrarre dai cassetti dei ricordi un articolo in materia risalente a quasi due secoli fa e proveniente addirittura dalla Francia, che, malgrado la spocchia, in materia sembrava non aver molto da imparare e che, anzi, magari ci ha pure insegnato qualcosa. E’ stato pubblicato su l’ autorevole rivista dell’ epoca “Il Morgagni”, 1882. Ci sentiremo meno soli…
“Il comparatico medico. Da gran tempo, ma sopra scala maggiore negli ultimi anni, vengono a ragione segnalati, a Parigi specialmente, degli abusi scandalosi fra medici e farmacisti, che dimenticano troppo facilmente i doveri imposti dalla dignità professionale.
Esistono in quella grande metropoli società anonime per azioni, magnificate da nomi pomposi e che hanno per iscopo di coltivare un certo numero di prodotti farmaceutici specializzati. I sottoscrittori delle azioni sono da una parte dei medici che si obbligano a prescrivere questi farmaci e dall'altra dei farmacisti che ne tengono deposito.
Hanvi ancora altre società (che contano centinaia di medici aderenti) organizzate da farmacisti, i quali attirano, con promesse e moine e sovente col 25% sugli utili, i giovani medici e quelli di recente stabiliti nelle città…. E' questa una nuova e vergognosissima piaga, che speriamo non avrà ancora attecchito e non attecchirà in Italia, e contro la quale è d'uopo, è urgente che una disposizione legislativa venga a porre freno e pronto riparo in qualunque paese si sviluppi.".
Daniele Zamperini |