Rischia il carcere il titolare di uno studio dentistico che permette agli odontotecnici di fare la pulizia dei denti ai pazienti (Cass. N. 4294/2009).
Il fenomeno dell' abusivismo sanitario sembra aver ripreso notevolmente quota, malgrado le pene severe che colpiscono sia gli abusivi che gli eventuali medici che offrono loro ospitalita' o sostegno
La sentenza in oggetto conferma quello che e' un orientamento gia' abbastanza consolidato, in base al quale al solo medico/odontoiatra e' consentito effettuare manovre sul paziente.
Il caso in oggetto precisa che neppure la semplice ablazione del tartaro puo' essere effettuata da un odontotecnico. La responsabilita' ricade anche sul titolare dello studio, che ne risponde penalmente. Lo ha stabilito la Cassazione che, con la sentenza n. 4294 del 30 gennaio 2009, ha reso definitiva la condanna nei confronti di un dentista che aveva permesso ai suoi due odontotecnici di fare la pulizia dei denti ai pazienti e di prendergli le impronte del cavo orale.
Le indagini dei NAS hanno portato alla scoperta, in pochissimi mesi, di numerosi casi di esercizio abusivo delle professioni sanitarie: falsi medici, veterinari, farmacisti, infermieri.
I soggetti incriminati (34 in poco piu' di un mese) esercitavano illegittimamente professioni sanitarie anche se totalmente sprovviste dei prescritti titoli di studio e/o abilitativi. La parte del leone, come ormai frequente, e' costituita da 21 odontotecnici e/o assistenti alla poltrona scoperti durante lo svolgimento di mansioni di esclusiva pertinenza dell'odontoiatra. Sul fatto specifico riportiamo in questo articolo la sentenza con cui la Cassazione ha condannato un odontoiatra per aver effettuato la pulizia dei denti ad un paziente, condannando pero' anche il medico per favoreggiamento. Altre 5 persone poi sono state sorprese a dispensare farmaci pur non avendone titolo. Fanalini di coda: due pseudo-dietologi che prescrivevano diete dimagranti (pur essendo, tale attivita', di pertinenza medica), un sedicente chirurgo che effettuava interventi di medicina estetica, due finti veterinari che diagnosticavano malattie animali e ne stabilivano la cura, due pseudo-fisioterapisti che praticavano fisioterapie su pazienti con difficoltà motorie, e due pseudo-infermieri senza il relativo titolo di abilitazione. In parecchi casi (20 su 34) le attivita' illecite venivano portate avanti grazie al favore di medici compiacenti, che quindi sono stati denunciati per favoreggiamento (reato grave, che talvolta puo' portare a pene molto pesanti) avendo messo a disposizione i propri studi per lo svolgimento delle attività e operando addirittura unitamente ai falsi professionisti. Inoltre 8 studi medici sono stati sequestrati con tutte le attrezzature; sono stati inoltre scoperti e sequestrati dei veri e propri depositi di medicinali, per un valore che si aggira intorno a 1,5 mln di euro. E' importante che i medici si rendano conto che il "prestanomismo" li espone a gravi rischi civili e penali, tali, in casi estremi da rovinare completamente la vita e la carriera di un professionista.
Non ne vale la pena!
Daniele Zamperini |