Apprendiamo dai quotidiani che una rivista dal titolo altisonante “Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine”, è stato chiusa per aver pubblicato oltre 1400 articoli “farlocchi”.
La rivista era dedicata chiaramente alle medicina alternative e complementari, sia pure nei suoi diversi e molteplici aspetti: vi si pubblicavano articoli su medicine alternative “tradizionali” (omeopatia) o studi sui meccanismi molecolari alla base della pranoterapia nel cancro nonche’ anche su piu’ fantasiose e meno note discipline (come “l’ azione energetica della medicina tradizionale cinese”). A quanto pare moltissimi di questi articoli venivano pubblicati senza le minime garanzie di verifica non solo dei contenuti ma nemmeno delle modalita’ in cui venivano effettuate le ricerche: si sono riscontrate frasi senza senso, argomenti fuori luogo, dati falsi, citazioni inventate.
Gran parte di queste anomalie sono state fatte risalire all’ uso troppo disinvolto dell’ Intelligenza Artificiale che in molti casi (ne abbiamo gia’ parlato in altri articoli) quando non conosce bene un argomento, tende a riempire i vuoti inventando di sana pianta i contenuti. Chi scrive ha voluto testare un’ Intelligenza Artificiale interrogandola su se stesso (argomento che ovviamente conosceva bene) ricavandone pero' un po’ di verita’ e un sacco di balle…
Abbiamo poi gia’ parlato altrove dei “paper mills”, societa’ che pubblicano a pagamento studi mai effettuati e totalmente inventati, ricavati dalla rielaborazione di pubblicazioni precedenti, anch’ esse di dubbia attendibilita’ (1)
Il problema piu’ importante e’ che l’ enorme mole di articoli “farlocchi”, pubblicati su una rivista “scientifica”, e’ stata “digerita” e assimilata dai motori di ricerca, dalle I.A. e dalla paper mills generando, a cascata, una enorme biblioteca di informazioni false, carta straccia a cui pero’ attingono lettori di vario livello, spesso inesperti e praticamente indifesi.
Appare percio’ evidente che il panorama scientifico è inquinato a livelli impensabili, e che e’ ormai quasi impossibile contrastare tra i lettori la diffusione di notizie supportate da queste pubblicazioni. Attualmente il settore maggiormente compromesso (ma purtoppo potrebbe non essere l’ unico) appare quello della medicine alternative, attorno alle quali si muovono giganteschi interessi e pompose associazioni nazionali e internazionali. Il movimento attorno a queste pseudo-ricerche e’ tale che alcuni temono che ne vengano inquinate perfino le normative del settore.
Ripetiamo il dubbio che gia’ abbiamo espresso in altri articoli: possiamo fidarci ciecamente delle ricerche scientifiche?
Daniele Zamperini
Vedi anche 1) “Anche gli scienziati imbrogliano? Ma certo” http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=article&sid=2694 2) https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=Evidence-Based%20Complementary%C2%A0and%C2%A0Alternative%20Medicine%2C%20retraction 3) https://www.ilfoglio.it/scienza/2024/10/24/news/il-piu-grande-fallimento-della-letteratura-scientifica-sulla-medicine-alternative-7081475
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